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Legge Bavaglio: domani stampa in sciopero

[aggiornamento delle ore 19.30: anche questo mio personale sito/blog parteciperà domani allo sciopero indetto dalla Stampa Italiana con un “rumoroso silenzio” contro il DdL Intercettazioni, che in caso di approvazione rischierebbe di imbavagliare il sistema dell’informazione.]

Quasi tutti i quotidiani riportano oggi in prima pagina un avviso ai lettori per spiegare che domani non saranno in edicola a causa dello sciopero promosso dalla Federazione Nazionale della Stampa contro il decreto sulle intercettazioni.

Repubblica illustra le ragioni della scelta in un editoriale intitolato «Il senso del silenzio». Lo stesso fa il Corsera con un pezzo di Fiorenza Sarzanini. Il Fatto, che qualche giorno fa aveva pubblicato la proposta di Marco Travaglio di uscire con edizioni straordinarie listate a lutto, avverte che domani non ci sarà. Altri, come il Foglio e il Riformista, pubblicano invece editoriali nei quali spiegano perchè hanno deciso di uscire ugualmente in edicola. Nessun accenno sulle prime pagine di Libero e de Il Giornale, che domani usciranno regolarmente.

«Foglio domani c’e», titola il quotidiano diretto da Giuliano Ferrara. Che spiega ai suoi lettori: «non possiamo scioperare uniti e compatti contro la nostra linea editoriale, contro le nostre idee. Non che tutti la pensiamo allo stesso modo, qui al Foglio», si sottolinea, «C’è anche chi sciopera. Ma all’ingrosso circola una sensazione ben riassunta nell’appello della privacy come diritto primario di libertà, da noi pubblicato nei giorni scorsi». Il movimento contro la legge bavaglio cosiddetta, prosegue il Foglio «può avere delle ragioni tecnico-legislative, ma ha purtroppo per scopo evidente difendere lo stato di cose presente, l’eccezione italiana», la riproposizione sulla stampa e in tv «di nastri intercettati in cui persone, faccende private, libertà grandi e minute sono sottoposte a gogna».

Il Riformista, la cui redazione ha votato a maggioranza ieri la non adesione allo sciopero, sottolinea che sarà in edicola per una «Questione di libertà» e lo spiega con un editoriale del direttore, Antonio Polito. Ma cinque giornalisti affidano un documento a Stampa Romana per dire che faranno sciopero perchè ritengono utile la mobilitazione ai fini del miglioramento del ddl. Polito sottolinea la questione della privacy nonchè quella della «garanzia processuale da assicurare agli imputati». E aggiunge: «mettersi per un giorno il bavaglio che si proclama di voler combattere per protestare contro una legge che non sappiamo ancora se ci sarà e come sarà, non è proprio la forma di lotta più intelligente».

Anche i giornalisti dell’Ansa aderiscono alla giornata del silenzio dell’informazione. La mobilitazione, precisa una nota della Fnsi, è stata decisa per protestare contro il ddl intercettazioni «che limita pesantemente la libertà di stampa e prevede pesanti sanzioni contro editori e giornalisti che danno conto di fatti di cronaca giudiziaria e indagini investigative». Le trasmissioni dell’Ansa riprenderanno pertanto alle 7 di sabato 10 luglio.