In sintesi: tutte le Facoltà de L’Aquila sono esonerate dal prossimo pagamento delle tasse universitarie, ad eccezione dell’Accademia delle Belle Arti.
Una presa in giro! Non ho altre parole per descrivere il test di ingresso presentato ai candidati di Medicina presso la Sapienza di Roma. Ne riporto un passo.
Mariastella Gelmini a Ballarò ha dichiarato che compito del suo Ministero è creare più raccordo tra formazione e mondo del lavoro, eliminando corsi di laurea inutili come Scienze della Comunicazione. Simona Melani, laureata proprio in Scienze della Comunicazione, ha scritto al Ministro chiedendo un risarcimento per gli anni spesi a studiare “inutilmente”. Ecco la sua lettera pubblicata.
Autunno freddo e grigio per l’Università aquilana. Le iscrizioni registrano una flessione, ma c’è tempo fino a dicembre. E per chi nonostante tutto ha scelto eroicamente di venire a studiare nel capoluogo terremotato, denuncia l’Unione degli universitari, devono subire molti disagi.
Oggi sarebbe stato il tuo compleanno se a L’Aquila non fosse successo mai niente… Ti lascio questa poesia che qualche ora fa hanno pubblicato sul tuo profilo facebook ormai diventato bacheca di ricordi.
Insomma l’Università c’è. Ci sono i suoi dipendenti (circa 1200) ci sono i suoi studenti: inaspettatamente 23.000 iscritti ad oggi. Cosa c’è quindi che non va? Tutto il resto.
Nel pomeriggio, girovagando tra i gruppi Facebook dedicati al terremoto de L’Aquila sono capitato su una foto (qui di lato) raffigurante una targa in memoria di Elvio Romano, l’unico ragazzo che, tra tutte le vittime, conoscevo bene. Documentandomi sul web ho letto che agli inizi di febbraio gli è stata dedicata una scuola di Bojano, il suo paese. Davvero un bellissimo gesto che appoggio totalmente!
Mi sono accorto ieri sera che una mia email (inviata il 14/01 a Rete8) è stata pubblicata sul loro sito.
Nel fare i primi passi nel 2010, mi giro e vedo un anno più unico che raro.
A otto mesi dal terremoto agli occhi degli italiani sembra che a L’Aquila sia ritornata la piena normalità. A soffrire di queste bugie sono soprattutto gli studenti che stanno compiendo sforzi enormi per continuare a studiare in una città che non è più e non sarà mai come prima.