Curiosità ed Eventi, Fantasy

Weekend a Verona tra fantasy e storia

Un weekend decisamente “unico” quello che ho trascorso a Verona partecipando sabato a una conferenza dedicata al fantasy – e a quel grande autore che è Tolkien – e trascorrendo la domenica tra le vie di gran parte della città.

Verona è sempre stata una città che mi ha attratto. Ci passai quando ero ancora un bambino e ovviamente non mi ricordavo nulla di quello che vidi tanti anni or sono.

Quando alcune settimane fa ho saputo che sabato 3 marzo era in programma una conferenza dedicata in gran parte a Tolkien, non ho avuto dubbi: ho deciso di organizzarmi con l’unico scopo di partecipare all’evento e, pernottando una notte, mi sono promesso di visitare anche l’intera città. Con le mie 372 fotografie penso di essere più che soddisfatto di questo weekend. Potete vederle su Facebook e su Flickr.

Organizzata dalla Compagnia degli Argonath (presenti anche su Facebook) presso la Biblioteca Comunale di Grezzana (dieci minuti di macchina da Verona), la conferenza “Alla Scoperta del Fantasy: Tolkien e il suo Capolavoro” ha visto la partecipazione di un discreto pubblico che, appassionato o meno del fantasy, ha deciso di non perdere tale occasione. Relatrice dell’evento: la bellissima e simpaticissima Roberta Tosi, giornalista e critico d’arte nonché presidentessa della Compagnia.

Roberta (ci) ha presentato il genere letterario quale è il Fantasy partendo da questa non tanto semplice domanda “Quando un’artista compone un’opera, essa è frutto della sua libera fantasia o di uno sguardo attento su ciò che lo circonda?” Voi cosa rispondereste?

Anche lo stesso J.R.R. Tolkien ci ha trasmesso una sua interpretazione su cosa può essere il fantasy e la fantasia in generale: “La fantasia è una naturale attività umana, la quale certamente non distrugge e neppure reca offesa alla Ragione, né smussa l’appetito per la verità scientifica, di cui non ottunde la percezione. Al contrario: più acuta e chiara è la ragione, e migliori fantasie produrrà.

Agli occhi di chi non ancora conosce il mondo tolkieniano questo primo appuntamento (ve ne saranno diversi nei prossimi mesi) è stato sicuramente un’occasione per ‘saperne un pò di più’ oltre ad avere conferme che viaggiare con la mente, tenendo i piedi per terra, è sempre possibile.

La partecipazione di Roberto Fontana, docente e grande appassionato e studioso di tutti gli aspetti delle opere di J.R.R. Tolkien (di cui già ve ne parlai in questo mio articolo) ha concluso quello che si prospetta essere un delizioso evento da ‘rivivere’. Il rilasciare traduzioni in lingua elfica sono sempre stati un gran successo e Roberto non si è mai tirato indietro nel rendere felici bambini e ragazzi che, in queste occasioni, chiedono sempre una firma del proprio nome tradotto nel linguaggio tolkieniano.

Una simpatica cena in pizzeria con gran parte della bella Compagnia ha concluso – invece – la mia giornata. Tornato in albergo mi sono dedicato completamente al relax più completo… dormendo.

Ore 11 di domenica. Check-out all’hotel e preparazione psicologica per la giornata che mi attendeva: “vivermi” Verona.

Seguendo l’ottima guida Visitare Verona in poche ore di Zainoo.com mi sono diretto verso il punto di partenza: piazza Brà, dove ho acquistato la Verona Card.

Con questa tessera si può godere di ingressi gratuiti in chiese, musei e molte altre attrazioni, oltre all’uso gratuito dei mezzi di trasporto pubblici AMT e di vari sconti su numerose ulteriori attrazioni turistiche, ed cco perché ve la consiglio. La Verona Card è acquistabile presso tutti i musei, i monumenti, le chiese così come le tabaccherie del centro cittadino ed è in vendita in due versioni: € 15,00 per 2 giorni, € 20,00 per 5 giorni. A parte l´uso gratuito dei mezzi pubblici di trasporto AMT, la Verona Card dà accesso all’Arena, Torre dei Lamberti, Casa di Giulietta, Tomba di Giulietta & Museo degli Affreschi, Teatro Romano e Museo Archeologico, Museo Lapidario Maffeiano, Museo di Castelvecchio, Museo Civico di Storia Naturale, Basilica di San Zeno, Chiesa di San Lorenzo, Basilica di Santa Anastasia, Complesso del Duomo, Chiesa di San Fermo Maggiore, Museo della Radio d´Epoca. L’ingresso è ridotto a: Centro Internazionale di Fotografia Scavi Scaligeri, Sala Boggian presso il Museo di Castelvecchio, Galleria d´Arte Moderna. (Fonte: Zainoo.com)

Prima tappa: l’Arena di Verona, il terzo anfiteatro romano per grandezza dopo il Colosseo a Roma e l´Anfiteatro a Capua. L’arena è bellissima e nella parte più alta si può dominare l’intera piazza Brà che le è davanti, ma devo essere sincero… ne sono uscito per lo più deluso. Gli interni sono in ristrutturazione, transenne di ferro sparse qua e là, teli che coprivano diverse scale e porte chiuse mi hanno fatto pensare che, forse, vietare totalmente l’ingresso sarebbe stato più ‘piacevole’. Diciamo che – l’Arena – non me la sono degnamente goduta, dovrò riandarci in futuro.

Uscito dall’Arena ho percorso la famosa via dello shopping: Via Mazzini, collegamento principale tra Piazza Brà e Piazza delle Erbe. Tutti i maggiori marchi della moda italiana sono qui presenti ed offrono i loro prodotti.

A fine Via Mazzini ho raggiunto Via Cappello. Vi dice qualcosa? Eh sì, è la via dove si affaccia la Casa di Giulietta.

Ma mentre stavo voltando a destra per raggiungere la Casa, con la coda dell’occhio ho notato una delle più belle piazze che abbia mai visto e centro animato dell’intera città: Piazza delle Erbe. Non ho potuto assolutamente ignorarla.

La Piazza delle Erbe fu la piazza centrale durante l´epoca romana – il forum romanum – dove si svolse la vita politica, economica e sociale di Verona. Circondata da tantissimi e sontuosi edifici (il barocco Palazzo Maffei, la Casa di Mazzanti, Torre del Gardello, etc.) vi si trovano anche numerosi ristoranti e molte bancarelle. Il leone alato davanti al palazzo Maffei, sopra la Colonna di San Marco, fu eretto dai Veneziani ed ebbe lo scopo di simboleggiare il potere di Venezia. Al centro della piazza si trova inoltre la Tribuna, un piccolo baldacchino rialzato, in cui avveniva l´investitura delle cariche. Anche la bella Fontana della Madonna, al cui centro sorge una scultura della Madonna con uno striscione che esalta la bellezza di Verona, costituisce un richiamo visivo. Qui si vede anche la Colonna del Mercato, una bella colonna barocca eretta da Visconti nel 1401, e direttamente accanto ad essa troviamo la scultura di bronzo del poeta veronese Roberto Tiberio Barbarani. Nella parte sud-ovest della piazza, di fronte alla Torre dei Lamberti e al Palazzo del Comune, da cui godrete il miglior panorama di Verona, si trova la Casa dei Mercanti.

Dopo aver passeggiato su ogni punto di Piazza delle Erbe mi sono finalmente diretto per la Casa di Giulietta per ammirare il più famoso balcone del mondo. Nel piccolo cortile interno sono due le cose che ci troviamo davanti: la statua di Giulietta e il balcone che, lateralmente, la sovrasta. Cosa guardare prima? Io mi sono permesso di ignorare per qualche minuto la statua poichè – devo dire la verità – il Balcone mi attirava più di ogni cosa. Mi sono sempre sentito un romanticone e non voglio assolutamente modificare questo mio atteggiamento.

Coppie di ogni età giurano qui eterna fedeltà, in ricordo del romanzo shakespeariano “Romeo e Giulietta“, tutto ciò nonostante i due protagonisti non sono mai realmente esistiti e William Shakespeare non visitò mai in vita sua Verona.

Prima di entrare in Casa ho potuto fotografare più e più volte la Statua di Giulietta (creata da Nereo Constantini) e dedicarle, quindi, tutta l’attenzione che si merita. Si dice che chi “tocca il seno destro della statua sarà fortunato e potrà conquistare il cuore della persona amata“: io l’ho toccato… vediamo cosa succederà. La casa di Giulietta, però, non è soltanto luogo della celebre storia d´amore, ma ha molto altro da offrire. Nelle singole stanze e sale si trovano numerosi pezzi d’esposizione, risalenti al tempo di Romeo e Giulietta e presentano al visitatore una buona immagine della vita nella Verona di allora.

Tappa successiva di questa “immersione” veronese è stata la Torre dei Lamberti che con i suoi 83 metri (e 368 scalini!) sovrasta l’intera città. Ho fotografato a 360° tutto ciò che avevo attorno: la vista a quell’altezza è davvero mozzafiato. Se passate a Verona, la Torre è d’obbligo da visitare!

Percorrendo Piazza dei Signori, in cui ho potuto ammirare la statua di 3 metri dedicata a Dante Alighieri, mi sono diretto verso la mia prossima meta: il Teatro Romano. Salendo le scale lungo le 25 gradinate di pietra della bassa tribuna del Teatro, sono giunto all’ingresso del Museo Archeologico di Verona, che si trova nelle antiche mura della chiesa: all’interno bellissimi mosaici pavimentali, sculture e oggetti di bronzo etruschi e romani, lapidi ed iscrizioni. Attraversando la cappella seguente, ho raggiunto la grande terrazza del Museo per godere di un altro panorama mozzafiato di Verona.

Devo dire la verità: non ho mai ammirato così tanti panorami di una stessa città da così tanti punti di vista.

Uscito dal Teatro Romano un certo languorino mi ha spinto verso il centro-città alla ricerca di qualcosa da sgranocchiare. Percorrendo le vie interne mi sono diretto verso il Duomo di Verona per poi raggiungere nuovamente l’Arena, il mio luogo di riferimento per ogni spostamento.

Purtroppo ogni cosa ha una sua fine. Avevo intenzione di riprendere il treno nel tardo pomeriggio per tornare a Milano e poter visitare tutto il resto della città era impensabile ma, facendo un rapido conto del tempo rimasto, mi sono permesso di allungare la strada di ritorno in modo da raggiungere la Tomba di Giulietta dove, secondo il romanzo di William Shakespeare, Romeo e Giulietta furono sepolti.

Prima di raggiungere la Tomba bisogna percorrere il Museo degli Affreschi che, sin dal 1975, contiene numerosi affreschi del XVI e XVIII secolo provenienti dai palazzi di Verona oltre a sculture ed anfore dei tempi romani. La Tomba si trova sotto le volte dell‘Abbazia San Francesco e vederla “vittima” di scritte fatte con pennarelli e inchiostri vari… mi ha fatto piangere il cuore.

E’ stata una domenica enormemente stancante: quasi 6 ore a piedi, senza nessuna sosta se non per acquistare un panino mangiato camminando. Ma è un’esperienza che rifarei volentieri non solo per Verona ma per qualunque città che mi ospita. Ho saltato solo il Cimitero Monumentale che mi ero proposto di visitare se avessi avuto un’altra oretta, ma grazie alla breve distanza tra Verona e Milano (un’ora e mezza di treno) non avrò problemi a colmare questa lacuna nei prossimi mesi.