Cinema e Serie TV, Curiosità ed Eventi

SIAE e AGIS: trailer a pagamento sui siti web!

SIAE e AGIS: trailer a pagamento sui siti web!A seguito dei nuovi accordi tra SIAE e AGIS, ogni sito web che pubblica trailer è tenuto alla sottoscrizione di una licenza SIAE che impone il pagamento di 450 Euro a trimestre per la pubblicazione di un massimo di trenta trailer.

Ecco quanto si legge, ad ora, su Horror.it, la cui redazione ha deciso di sospendere l’intero servizio perchè “riteniamo assurdo pagare di tasca nostra per fare pubblicità ai film di produttori noti e meno noti. Per un sito no-profit come horror.it è un onere impensabile da sostenere“.

La nuova normativa in praticascrive Horror.itequipara un trailer, cioè un video realizzato col solo scopo di promuovere un film, a un’opera d’ingegno come il film stesso, e su di essa chiede il pagamento dei diritti d’autore. Si ingenera quindi il delirante cortocircuito secondo cui dovremmo pagare per fare pubblicità a un film. E’ una scelta incomprensibile e assurda, i siti più esposti e visibili saranno messi di fronte al ricatto di pagare per inserire trailer o censurarli del tutto“.

FantasyMagazine.it ha preferito, invece, disabilitare temporaneamente la pubblicazione dei video nell’attesa di capire meglio la “novità assoluta di cui nessuno aveva mai sentito parlare“. Anche Fantascienza.com e HorrorMagazine.it dicono la loro.

Cosa ne penso io di questa “mossa” della SIAE? Sono profondamente disgustato.

Mi hanno fatto notare oggi come, nel lontano 2007 su laStampa.it, alla domanda “Cosa pensa della proposta di tassare anche gli abbonamenti a internet, partendo dal presupposto che sul web viaggiano comunque materiali protetti da copyright?” rispose Giorgio Assumma, avvocato e presidente della SIAE: “Ci stiamo studiando, la nostra vocazione è far pagare più soldi possibile, stiamo valutando tutti i mezzi per incassare di più, ma dobbiamo anche pensare alla cultura, quindi vogliamo lasciare degli spazi di movimento. D’altronde è proprio del nostro diritto prevedere delle libere utilizzazioni: è possibile ad esempio riprodurre una poesia in un’antologia senza permessi, o utilizzare spezzoni di film, entro certi limiti“.

Diciamo che la dichiarazione “la nostra vocazione è far pagare più soldi possibile, stiamo valutando tutti i mezzi per incassare di più” non suona molto bene detta così.

Di questa “particolare” normativa della SIAE ne parlò BadTaste.it ad inizio anno. Un articolo che invito a visionare (reputo lo staff di BadTaste.it uno dei migliori in Italia!).

[aggiornamento delle ore 14.44 del 26/10/2011: Anche PuntoInformatico ha trattato quest’argomento in un articolo pubblicato un’oretta fa.]