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Lettera aperta alle Istituzioni: parla il papà di Elvio

Tratto da primapaginaMolise.it :

Mi chiamo Bartolomeo Romano, sono il padre di Elvio Romano, studente Molisano deceduto sotto le macerie dell’edificio di Via Sant’Andrea crollato a causa del sisma che ha interessato la Città dell’Aquila.

Io e mia moglie siamo lavoratori dipendenti, per cui, in relazione al nostro reddito, nostro figlio Elvio, studente fuori sede, non ha potuto beneficiare di alloggi dell’Ateneo, bensì, ha dovuto, come tanti, ricercare soluzioni presso strutture private.

In questa mia drammatica ed assurda esperienza, vissuta unitamente a mia moglie e mia figlia, sento forte il dovere di appellarmi a voi che rappresentate le Istituzioni dello Stato, affinché questa ennesima sciagura non passi inosservata e priva di benefici per tutti gli studenti che rappresentano il futuro e la parte migliore di ogni nazione.

Sono rimasto colpito dal coraggio, dall’umanità, dallo spirito di sacrificio, dalla solidarietà e dai sani valori che ho riscontrato in tutte le persone che si sono prodigate, prima per salvare le persone vive rimaste intrappolate e poi per estrarre i corpi di coloro che non hanno trovato scampo.

Un ringraziamento, pertanto, all’Ente Speleologico Regionale Lombardo, al Dipartimento dei Vigili del Fuoco, alla Questura dell’Aquila ed in particolare a Fabio Marzocchi della Polizia Stradale con il quale ho condiviso i momenti più tristi connessi al riconoscimento di mio figlio Elvio, ai volontari della Croce Rossa e a tutti quanti hanno cercato con la loro presenza di confortarci.

Ma, ricollegandomi all’appello di cui accennavo prima, voglio fortemente scuotere le coscienze di tutti voi rappresentanti delle Istituzioni, affinché possiate mettere in atto le procedure necessarie per legiferare quanto più possibile in favore della sicurezza degli studenti che purtroppo, frequentemente nel nostro paese è disattesa.

A tal riguardo, il mio modesto contributo si concretizza nel segnalare l’opportunità e la necessità che sia fatto obbligo ad ogni singolo Ateneo della Repubblica di costituire un albo degli alloggi che i privati intendono mettere a disposizione degli studenti fuori sede, acquisendo, nel contempo, tutte le informazioni relative alle certificazioni connesse ad ogni singola unità abitativa.

Questo, perché gli studenti fuori sede, sono quasi sempre costretti a risiedere in alloggi che a volte hanno tutt’altro che caratteristiche di civile abitazione, i quali sono locati con canoni eccessivi e spesso non dichiarati al fisco, ma questo è già da tempo a vostra conoscenza.

Inoltre, risulterebbe particolarmente agevole, mediante un censimento obbligatorio della residenza degli studenti iscritti di ogni Ateneo, verificare la posizione fiscale delle locazioni e vincolare gli introiti delle stesse alla realizzazione di alloggi pubblici per gli studenti.

Allora mi chiedo, se tutto questo appare di semplice realizzazione, perché nel nostro bel paese nessuna Istituzione si è fatta mai carico di porre in essere simili iniziative, forse insignificanti ma che nel tempo sono in grado di garantire sia maggiore sicurezza e sia risorse economiche costanti?….Perchè devono e dobbiamo dire “succede solo in Italia” o “in Italia tutto è possibile”?…Perchè non riusciamo ad essere coerenti e costanti poiché ogni qualvolta accadono sciagure di questo tipo, scopriamo che rispetto alla precedente avremmo potuto e dovuto fare di più, eppure sappiamo che quasi tutto il territorio nazionale è classificato sismico?…Perchè la classe politica che ci rappresenta, durante i confronti televisivi appare concentrata a rinfacciarsi reciprocamente vecchi episodi o dichiarazioni e poco impegnata a ricercare e a proporre soluzioni utili per la collettività, si è perso il significato e la finalità della politica?….. Perché, non guardare con maggiore attenzione a quelle persone di cui facevo cenno prima, le quali con il loro coraggio e i loro sani valori rappresentano il tessuto portante di questo nostro paese?…..Perchè continuare ad essere tiepidi?…. Credo sia giunto il momento di essere più incisivi e più credibili.